“Notte di lacrime e preghiere, la matematica non sarà mai il mio mestiere” cantava Venditti nella sua famosa Notte prima degli esami. Che però non viene vissuta dal 26% degli studenti italiani, secondo quanto riporta il Ministero dell’Istruzione. Dopo aver promosso per la prima volta la procedura d’iscrizione on line, le richieste d’iscrizione alla scuola secondaria di II grado effettuate sono 515.807 e “tracciano  un quadro significativo delle prospettive e dei percorsi ritenuti più adeguati per affrontare, con successo, gli scenari futuri di un mondo del lavoro segnato dalla crisi economica”.

LE PREFERENZE –  Secondo quanto riporta il Ministero, che ha messo in relazione le preferenze dei ragazzi con le caratteristiche del tessuto produttivo delle singole regioni per «fare delle statistiche uno strumento di lavoro utile per pianificare le scelte legate ai temi dell’occupazione e dello sviluppo economico del Paese», il liceo resta in testa alle preferenze con il 49,1% (+1,7% rispetto all’anno precedente 2012/’13). Al primo posto gli indirizzi scientifici, seguono quelli linguistici. Guadagnano consensi anche gli istituti tecnici (+0,4%) mentre perdono colpi il liceo classico e gli istituti professionali (-2%).
Aumentano però (+3,1%) i percorsi di istruzione e formazione professionale organizzati da strutture regionali accreditate, specialmente in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto e Friuli. Anche chi sceglie una formazione liceale, dunque, punta sul pratico: matematica e lingue la fanno da padrone.
I LICEI – L’indirizzo tradizionale dello scientifico, per i licei, resta la scelta più gettonata (il 16,5%, -1,6% rispetto al 2012), ma è l’opzione scienze applicate che fa registrare l’aumento più significativo, del 2,2%. Il linguistico passa dal 7,2% dello scorso anno a quota 8,4%. Fanalino di coda il classico, fermo al 6,1%, in discesa rispetto al 6,6% del 2012. In totale, gli studenti iscritti ai diversi indirizzi liceali sono il 49,1%.
TECNICI AVANTI – Gli Istituti tecnici sono stati scelti dal 31,4% dei nuovi iscritti. Di questi, il 12,8% ha preferito il settore economico e il 18,6% il settore tecnologico. Per quanto riguarda gli indirizzi di studio specifici, in crescita quello del Turismo, per il settore economico (3,6%), Chimica, materiali e biotecnologie (2,2%) e Informatica-Telecomunicazioni (4,9%) per il settore tecnologico.
ISTITUTI PROFESSIONALI – Gli istituti professionali hanno complessivamente raccolto il 19,6% delle preferenze degli studenti. Di questi, il 13,2% ha optato per il settore Industria e Artigianato, mentre il 4,9% i Servizi. Nello specifico, l’indirizzo con la percentuale di scelta più alta è Enogastronomia, ospitalità alberghiera (9%). Ed è proprio questo indirizzo a distinguersi nelle scelte effettuate dagli studenti di alcune regioni del Sud, quali Campania, Puglia e Sicilia. In queste, infatti, il dato registrato dagli istituti professionali è in controtendenza rispetto alla percentuale nazionale, sostenuto proprio dalle scelte verso l’indirizzo «Enogastronomia, ospitalità alberghiera». In Campania questo indirizzo è stato scelto dal 12% degli studenti. In Puglia ha raccolto il 9,7% delle preferenze. Bene anche in Sicilia può contare su un 12,3% delle scelte.

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