Per ogni Yin c’è lo Yang, per ogni bianco c’è il nero, per ogni notte c’è il giorno, per ogni giusto c’è lo sbagliato: per ogni guida sulle cose da scrivere sul proprio curriculum vitae, c’è questa guida sulle cose da non scrivere. Anzi, da evitare assolutamente. Il cv è innegabilmente fondamentale per avere quantomeno la possibilità di ottenere un colloquio e giocarsi le proprie chances, perciò è bene considerare tutti i punti di vista, ricercando il famoso equilibrio tra Yin e Yang. Tra il “cosa sì” e il “cosa no”.
Cosa fare l’avevamo già scritto qui, cosa invece non fare lo scriviamo di seguito.
Non siate confusi: l’organizzazione del testo è fondamentale. Cominciate con i dati personali e i vostri contatti. Formazione ed esperienze professionali, infine le notizie accessorie (competenze personali, hobby ecc.).
Non fate errori di grammatica o di sintassi: anche se state aspirando a un posto di cuoco o di contabile, dove quindi una conoscenza perfetta della lingua italiana scritta non è richiesta e non rappresenta requisito determinante per la candidatura, usare un italiano corretto è auspicabile. Chi si occupa di selezione del personale in genere è sensibile a questo aspetto. Rileggete (o fate rileggere) il CV prima di inviarlo.
Non siate prolissi: il tempo medio di lettura di un curriculum da parte di un selezionatore è di 20 secondi. Un curriculum troppo lungo non aiuta il lettore a conoscervi di più (cosa che avverrà nelle fasi successive della selezione) e anzi gli fa perdere le informazioni essenziali. Non superate mai le 2 pagine, soprattutto se siete neodiplomati o neolaureati.
Non siate banali: è importante che il CV sia mirato per il lavoro per cui vi candidate. E’ un errore spedire CV uguali per ogni occasione, puntate sulle informazioni pertinenti e strettamente necessarie proprio perché il tempo di lettura del cv è basso: il vostro deve colpire.
Non barate: ovviamente non inventatevi titoli di studio che non avete o lavori mai fatti perché sareste smascherati velocemente. Ma non barate nemmeno sulle vostre capacità soggettive o sugli aspetti del vostro carattere: se anche il selezionatore ci casca finireste per essere assunti per un lavoro che non fa per voi.
Non esagerate né su di voi, né sull’azienda: usare formule come “sono un individuo capace, volenteroso, pieno di iniziativa” è inutile e suona presuntuoso: è ovvio che diciate di esserlo e non è dicendolo che vi crederanno, perché non sta a voi esprimere questi giudizi. Allo stesso modo scrivere frasi del tipo “essere inserito nel vostro organico corrisponde alla massima delle mie aspirazioni professionali” o “desidero crescere professionalmente attraverso la Vostra azienda, leader del settore ecc.” è solo controproducente.
Non siate impazienti: date tempo all’azienda di visionare i cv ed eventualmente selezionarvi. Cominciare a tartassare i destinatari chiedendo informazioni può solo risultare antipatico e penalizzarvi.
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