Troppi tagli all’istruzione. Questo il rimprovero della Commissione Europea all’Italia, Paese che ha effettuato i maggiori tagli ai fondi destinati all’Istruzione pubblica. “Se gli Stati membri non investono adeguatamente nella modernizzazione dell’istruzione e delle abilità ci troveremo sempre più arretrati rispetto ai nostri concorrenti globali e avremo difficoltà ad affrontare il problema della disoccupazione giovanile”, spiega Androulli Vassiliou, commissario europeo responsabile per l’istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù.

ANCHE FAMIGLIE E INSEGNANTI PROTESTANO – E  alla strigliata da Bruxelles, si uniscono famiglie, insegnanti e studenti italiani, che hanno mostrato il loro malcontento organizzando sit-in e flash mob, proprio per protestare contro i continui tagli a scuola ed università. A Brescia lo scorso 23 marzo bambini, insegnanti e genitori si sono piazzati di fronte l’entrata della scuola con in mano ognuno una lettera diversa che componeva la frase “Se mi lasci non cresco”, titolo dell’iniziativa.  Anche a Milano monta la protesta al Liceo Pasolini, noto per l’attivazione di diversi stage di studio all’estero. Stage che però da quest’anno sembrano essere stati tagliati a causa della mancanza di fondi destinati alle scuole. Una situazione complicata che non aiuta i giovani d’oggi ad ottenere una preparazione adeguata per avere maggiori possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.

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