“Eppur si muove”, diceva Galileo riferendosi alla Terra. E finalmente qualcosa sembra muoversi anche sul fronte lavoro, per placare gli effetti di una crisi senza precedenti. Agevolazioni per chi assume giovani a tempo indeterminato. Credito d’imposta «positivo» per rendere le buste paga di chi guadagna poco più robuste. «Staffetta generazionale», con assunzioni di due giovani in cambio del pensionamento agevolato di un lavoratore. Correzioni alla riforma Fornero sui contratti a tempo determinato. Sono queste alcune delle idee che il Ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha presentato al Premier Letta per rilanciare l’occupazione, soprattutto quella giovanile.
Misure che coniugano flessibilità e incentivi all’occupazione e che, una volta chiara la effettiva disponibilità di risorse finanziarie, diventeranno provvedimenti veri e propri. Naturalmente prima però toccherà al decreto urgente su Imu e rifinanziamento della Cig in deroga: arriverà al Consiglio dei ministri di venerdì.
L’intenzione è quella di creare centomila posti di lavoro per i giovani in tempi rapidi. Che non sarebbe un risultato risolutivo, ma perlomeno un punto di partenza, un segnale positivo per tutti gli scoraggiati.
Il meccanismo della “staffetta generazionale” in verità, non è nulla di particolarmente innovativo ma è molto simile ad altri provvedimenti già presi in passato, ovvero prevede di dare la possibilità ad un’azienda di far uscire un lavoratore prossimo alla pensione, assumendo un giovane. Sono diverse le ipotesi allo studio: l’«anziano» può trasformare il suo rapporto in un part time, oppure può andare in pensione direttamente, magari con qualche vantaggio rispetto alle regole attuali. Oppure si pensa all’assunzione di due giovani con contratto a termine, anziché di uno con contratto indeterminato.
Per adesso un’ipotesi definitiva non c’è. Altre idee allo studio richiedono adeguate risorse, e dunque servirà un via libera dal Tesoro. Ma potrebbe trattarsi anche di risorse europee: si spera sugli incentivi da Bruxelles per chi assume giovani, e il credito d’imposta ai lavoratori a bassa retribuzione per aumentarne il potere d’acquisto.
Un’altra richiesta riguarderà il cosiddetto Youth Guarentee, il piano europeo già pensato a livello Ue proprio per favorire l’occupazionale giovanile. In ballo ci sono 6 miliardi da dividere tra tutti i Paesi Ue dal 2014 al 2020. L’Italia vorrebbe spingere per anticipare al 2013 l’avvio del piano. E dato che la cifra non è enorme sul tavolo ci sarà anche la richiesta della definizione dei requisiti per l’accesso alle risorse: i Paesi che hanno oltre il 25% dei loro under 25 alla disperata ricerca di un impiego, dovranno avere la precedenza.
Insomma agevolare le assunzioni per le aziende, per aiutare i giovani in cerca di occupazione, per far ripartire l’economia. Questo dev’essere il mantra del governo, perché tutto è strettamente collegato, un po’ come alla Fiera dell’Est. Qualcosa si muove, staremo a vedere.
Nessun commento inserito